Da Vignaioli a Allevatori

31/05/2021

Podere le Ripi è un’azienda biodinamica, che all’apparenza si occupa solo di produzione di vino. In realtà, uno dei punti cardine della biodinamica è proprio quello di non focalizzarsi solo sulla produzione di un unico prodotto – come può essere il vigneto – ma anche su altre produzioni (anche se minori) che sono necessarie per tenere in equilibrio il nostro ecosistema. Ed è per questo che la nostra azienda ospita olivi centenari, animali, frutteto, foresta, e appunto, vigna. La trasformazione da azienda vinicola a ecosistema “vivo” avviene giorno per giorno, quel che è fondamentale è la coltivazione della biodiversità e l’aumento della complessità della della vita e delle connessioni nella nostra terra. Più vita=più salute. Le forze naturali crescono più forti quando non sono disturbate da agenti chimici, ed a noi è sembrato logico che l’azienda diventasse Riserva Naturale, dove animali e piante fossero protetti per assicurarci la salvaguardia del nostro ecosistema.

E questo è il motivo per cui, circa tre anni fa, abbiamo fondato un santuario di animali, che include 30 galline guerriere, con una media produttiva di 30 uova al giorno (solitamente trasformate in carbonara) due asine molto rilassate (Camilla e Tranquilla) capre che si arrampicano dove non dovrebbero, un’affamata Chianina, cinque viziatissime pecore e un fortunato montone (Rocco). Tutti questi animali sono stati adottati dall’industria della carne, e ora risiedono indisturbati a Podere Le Ripi. La storia che vi vogliamo raccontare inizia qui, quando quest’anno ci siamo resi conto di esserci dimenticati di tosare le pecore (sennò che santuario sarebbe?! ). Mano a mano che le pecore diventavano sempre più rastafariane, siamo stati sollevati dall’imparare dai vecchi pastori del luogo che, le pecore non tosate, hanno molta più difficoltà nel riprodursi. Questo perché ai montoni non piace troppa lana…o pecore troppo vestite insomma. Comunque, nonostante questo, circa un mese fa, nascosto tra le gambe dell’asina, notiamo un piccolo intruso morbidoso: un agnellino nuovo di zecca.

Da Vignaioli a Allevatori

Matteo, il primo testimone sulla scena, era così spaesato che ha pensato che qualcuno avesse messo l’agnellino nel recinto senza dirglielo (prendendosela anche un po’). Matteo quindi chiama Alessandro per spiegazioni, che a sua volta chiama David (per ulteriori spiegazioni) e in per farvela breve, molte chiamate e molte spiegazioni più tardi, siamo finiti con una crescente folla che guardava spaesata l’agnellino (che aveva solo poche ore di vita!), senza minimamente capacitarsi della sua provenienza. Finalmente i ragazzi notano che una delle pecore faceva la vaga (più del solito) essa infatti, era l’unica pecora con il pelo sporco di sangue, prova schiacciante del parto recente. Alla fine anche la vita di un contadino in un’azienda agricola può assomigliare un po’ a quella della Signora in Giallo…

Una volta che l’origine dell’agnellino è stata stabilita, e il colpevole trovato, i ragazzi provano in tutti i modi ad avvicinare il nuovo nato con sua madre, ma senza fortuna. Essendo stato quello il suo primissimo parto, la pecora era molto inesperta e ancora non aveva molto chiaro come comportarsi. Quindi, Alessandro, armato di biberon e latte, si prende il piccolo e se lo porta a casa, dandogli da mangiare per tutta la notte.

Il giorno dopo, determinato a riconciliare madre e figlio, finalmente riesce nell’impresa: la mamma lo ha preso e non se ne è mai più separata. Ad ogni modo, dopo quell’evento, ci siamo insospettiti e abbiamo deciso di controllare le altre quattro pecore. E viene fuori che anche altre due pecore aspettavano…e da almeno un paio di mesi!

Quindi adesso ci divertiamo con un’azienda ancora più popolata di prima, e ci siamo resi conto che avere altri tre agnellini non vuol dire più lavoro: gli altri animali stanno aiutando molto, asini e capre sono abilissime babysitter e avere un’enorme mucca come amica è molto utile se sei piccolino e hai bisogno di protezione.

Comunque, la morale della favola secondo noi è la seguente: non dare mai per scontato la passione di un montone per femmine con tanta lana. E stiamo comunque considerando l’idea di devolvere parte dei nostri introiti in un corso di tosatura per principianti.